Abilitazione insegnamento scuola secondaria

Abilitazione insegnamento scuola secondaria e 60 cfu

RedazioneCFU CFU - News Università Telematiche, Master Online, Università Online

Abilitazione insegnamento scuola secondaria di primo e di secondo grado, quali sono i requisiti per salire in cattedra e cosa cambia con l’introduzione del percorso formativo dei 60 CFU

Abilitazione insegnamento scuola secondaria: il nuovo percorso

Se il tuo sogno è quello di diventare un docente nelle scuole secondarie di primo o secondo grado, allora è importante che tu sappia che cosa si intende quando si parla di abilitazione all’insegnamento e che tu sia aggiornato sulle novità in materia di reclutamento dei docenti previste dalla riforma del Ministro Bianchi.

Ad agosto 2023, è stato firmato il Decreto legge che regola i nuovi corsi di formazione iniziale. Il Decreto articola il percorso per l’abilitazione all’Insegnamento in tre fasi:

  • Corso abilitante di formazione iniziale della durata di 1 anno, corrispondente a 60 CFU;
  • Concorso pubblico;
  • Periodo di servizio di un anno nelle scuole.

Vediamo nel dettaglio di che si tratta.

Riforma Bianchi: cosa cambia

L’introduzione dei percorsi abilitante era già prevista dalla legge 79/2022 e ora, dopo la bozza del testo uscita a giugno, è stato firmato il relativo Decreto legge. Il Decreto definisce contenuti, tempi e modalità dei corsi universitari di 60 CFU, il cui conseguimento è indispensabile per accedere al accedere al concorso pubblico per diventare insegnanti.

Il concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale, viene bandito dal Ministero dell’Istruzione ed è a cadenza annuale. In caso di superamento del concorso pubblico, gli aspiranti insegnanti dovranno sostenere una prova di servizio nelle scuole della durata di un anno. Al termine del periodo di prova di un anno, previa valutazione positiva anche di quest’ultimo passaggio, sarà riconosciuto il ruolo di insegnante a tempo indeterminato.

Il numero di persone ammesse ogni anno ai corsi abilitanti di 60 CFU verrà stabilito e comunicato dal Ministero dell’istruzione e del merito, che terrà conto del fabbisogno reale di docenti per ciascuna classe di concorso.

Corsi abilitanti all’insegnamento: i requisiti per accedere

Abbiamo brevemente accennato come la modalità di reclutamento degli insegnanti della scuola secondaria vedrà dei cambiamenti con la Riforma Bianchi a partire già dall’a.a. 2023/2024, quando saranno disponibili i primi corsi di formazione iniziale.

Tuttavia, per accedere ai corsi abilitanti di 1 anno, è necessario soddisfare alcuni requisiti. Occorre essere in possesso di:

  • laurea di vecchio ordinamento o specialistica o magistrale;
  • oppure diploma di Conservatorio o di Accademia delle Belle Arti;
  • oppurediploma di scuola superiore se si concorre per i ruoli di ITP, ovvero Insegnanti Tecnico-Pratici;
  • 180 CFU già conseguiti e regolare iscrizione ad un corso di studi finalizzato all’abilitazione all’insegnamento.

60 CFU: i corsi di abilitazione

La riforma prevede la sostituzione dei corsi da 24 CFU con un percorso abilitante di 60 CFU organizzato dagli Atenei. Anche le Università Telematiche si stanno organizzando per arricchire con questi corsi la propria offerta formativa. I 60 crediti formativi universitari (CFU) o accademici (CFA) saranno relativi ad esami di ambito antropo-psico-pedagogico, alle metodologie e alle tecnologie didattiche e linguistiche. Di questi, 20 CFU devono essere acquisiti con un tirocinio nelle scuole e 10 nel settore pedagogico.

È importante sottolineare come gli studenti avranno l’opportunità di svolgere il percorso abilitante sia durante l’iter accademico che dopo la laurea. È possibile infatti iscriversi ai corsi abilitanti di 60 CFU già mentre si è ancora iscritti alla magistrale, prima della laurea: in questo modo i tempi per entrare nel mondo del lavoro e diventare insegnanti di ruolo si riducono drasticamente.

Abilitazione insegnamento scuola secondaria e 60 cfu, quali sono i corsi abilitanti previsti

Sono stati previsti diversi tipi di percorsi abilitanti, a seconda delle esigenze e dei professionisti che ne avranno necessità. Nello specifico:

  • Percorsi abilitanti da 60 CFU: verranno erogati a partire dal 2025, anno in cui diventeranno requisito per l’abilitazione.
  • Percorsi abilitanti da 30 CFU: questi percorsi sono pensati per i docenti che sono già in possesso dell’abilitazione o della specializzazione per un’altra classe di concorso.
  • Percorsi abilitanti transitori da 30 CFU: i docenti che hanno già prestato almeno tre anni di servizio presso le scuole statali o paritarie, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso, o anche i candidati che hanno già sostenuto la prova concorsuale del concorso “straordinario bis”, possono accedere a questo tipo di corsi.
  • Percorsi transitori da 30 CFU: potranno iscriversi a questi percorsi i neo-laureati che non hanno acquisito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022. Una volta concluso il corso, potranno accedere ai concorsi fino a fine 2024 (dal 2025 entrerà in vigore l’obbligo dei 60 CFU). In caso si risultasse vincitori di concorso, occorrerà integrare il titolo con ulteriori crediti.
  • Percorsi post-concorso da 30 o 36 CFU/CFA: questi corsi integrano i percorsi transitori da 30 CFU di cui sopra. Questo tipo di corsi si differenzia quindi in:
    • Percorso post-concorso da 30 CFU: per chi partecipa al concorso in possesso del titolo di accesso e di 3 anni di servizio (nell’arco degli ultimi 5) nella scuola statale, di cui uno sulla classe di concorso specifica.
    • Percorso post-concorso da 30 CFU/CFA: per chi partecipa al concorso avendo conseguito solo 30 CFU/CFA.
    • Percorso post-concorso da 36 CFU: per chi che partecipa con il titolo di accesso + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Attualmente, il decreto prevede che fino al 50% di questi crediti può essere conseguito online.

Il Concorso pubblico, il servizio di un anno e la prova finale

Ci sono novità anche riguardo il concorso pubblico. La principale innovazione della prova concorsuale è relativa alla forma delle domande: non più quiz a risposta multipla, ma test a domande aperte. Inoltre, alla prova scritta seguirà una prova orale.

Una volta superato il concorso, sarà necessario affrontare un anno di prova in servizio, al termine del quale l’aspirante docente sarà sottoposto ad una prova finale e valutativa da parte del dirigente scolastico. La prova finale consta in due parti: una prova scritta e una lezione simulata. Per quanto riguarda l’esame scritto, si tratta di una sintetica analisi critica di episodi, casi, situazioni e problematiche verificatisi durante il tirocinio diretto e indiretto svolto nel percorso di formazione iniziale.

Con il superamento della prova finale è acquisita l’abilitazione all’insegnamento per la relativa classe di concorso.

I costi dei percorsi di formazione

Il decreto stabilisce un costo massimo dei percorsi di formazione iniziale. Per l’esattezza:

  • 2.500 euro per iscriversi e frequentare corsi da 60 CFU.
  • 2.000 per gli studenti che frequentano i corsi contemporaneamente all’iscrizione al percorso della laurea magistrale.
  • 2000 euro massimo anche per i docenti che vogliono conseguire un’ulteriore abilitazione con i corsi da 30 CFU, per gli specializzati sostegno che si intendono conseguire l’abilitazione su materia e per i docenti che dopo il concorso dovranno completare la propria formazione con i 30 CFU nell’anno di prova con contrato a tempo determinato.

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Ricapitolando: domande frequenti